Soluzioni pubblicitarie nel cielo

Qualche mese fa abbiamo sentito parlare di un nuovo progetto pubblicitario lanciato da un pubblicitario russo (Vladilen Sitnikov) che insieme alla StartRocket ha lanciato un progetto chiamato Orbital Display: e vi chiederete, di cosa si tratta? Si tratta di un insieme di satelliti cubici che collegati fra di loro vanno a formare un cartellone della lunghezza di 50 chilometri quadrati.

Questo cartellone viene formato da dei satelliti cubici (chiamati cubesat e che sono stati creati da un’università che si trova a Mosca) che vengono collegati fra loro per formare delle vele quadrate che vanno a comporre un banner nello spazio che, trovandosi ad un’altitudine di circa 500 km, può essere visto da un pubblico potenziale di 7 miliardi di persone (ovvero tutto il mondo).

Una soluzione di questo tipo, sicuramente di grande impatto, richiama soluzioni pubblicitarie che vengono utilizzate da tanti anni utilizzando il cielo per cercare di dare visibilità ai brand e ai prodotti che vengono pubblicizzati: pensiamo ad esempio alle mongolfiere pubblicitarie, i dirigibili, i palloni aerostatici (come quelli di Gonfiabili-Pubblicitari.com ) o alle frecce tricolori (che furono utilizzata da Fastweb). Queste soluzioni, seppur con un pubblico potenziale notevolmente inferiore rispetto a quello che Sitnikov prevede di Raggiungere, possono essere ritenuti dei precursori rispetto a ciò che viene proposto con il nome di Orbital Display.

Il progetto di Orbital Display ancora non è partito in quanto si prevede di spedire il primo cartellone nel 2021: questo cartellone verrà lanciato tra la metasfera e l’esosfera. Il progetto è sicuramente importante, ma bisogna vedere se sarà realizzabile. A livello di tecnologia sono state adattate delle tecnologie già esistenti, come investimento invece è stato finanziato per 90 milioni di dollari.

Lo “spazio” pubblicitario verrebbe sicuramente utilizzato per fini commerciali, ma non solo: è stato deciso infatti che potrebbe essere utilizzato anche per comunicazioni informative importanti a livello governativo.

Le pubblicità cambierebbero ogni 6 minuti che chiaramente potrebbero essere acquistati (per i costi che sicuramente non saranno economici) solo da brand multinazionali e di portata mondiale: gli ads verrebbero visti solo durante la notte grazie alla luce del sole che rifletterebbe sul display.

Uno dei problemi che è stato sollevato è quello dell’inquinamento luminoso insieme a quello che potrebbero generare degli incidenti con altri satelliti a causa dello spazio che andrebbero ad occupare. Altro problemi il fatto che, dopo essere stati per lunghi periodi a una determinata altezza, potrebbero bruciare nell’atmosfera mentre ritornano verso la terra.

Sicuramente si tratta di una soluzione molto forte e che rappresenterebbe un’evoluzione interessante nel campo della pubblicità globale che permetterebbe di raggiungere tutti gli abitanti del mondo con un messaggi pubblicitario: bisogna però valutare se sarà fattibile e le eventuali controindicazioni di questo progetto di cui sicuramente sentiremo ancora parlare e, chissà, forse un giorno vedremo nel cielo.