Non tutti credono alle maledizioni, eppure l’esistenza di energie invisibile è ormai una certezza. La maledizione, come il malocchio, è l’espressione di una volontà malefica di procurare danno a qualcuno, oggetto di invidia, odio o rancore. A differenza del malocchio però, che come dice il nome stesso viene trasmesso attraverso lo sguardo, la maledizione viaggia attraverso riti fatti principalmente di parole.
Anche in questo caso, il nome stesso indica l’atto: male dire, ovvero dire male di o verso qualcuno. Quindi attraverso la voce, l’aria che fuoriesce dalla bocca si trasmette una sorta di energia negativa verso la vittima designata.
Le tradizioni popolari
Si dice che siano le donne le maggiori artefici di queste imprecazioni dannose, specie se pronunciate da madri nei confronti dei propri figli. In particolare, ancora più terrificanti siano le maledizioni di madri che imprecano a seno nudo. L’animo di queste ultime viene posseduto da spiriti maligni, entità demoniache, che le induce a trascendere fino a far loro perdere completamente il controllo di sé. Secondo un’antica credenza popolare una maledizione raggiunge pienamente un individuo quando, nel momento della formulazione, un Angelo si trova nei paraggi e sentendola, dice “Amen” per approvarla e confermarla a Dio. Difficile sapere se e come gli Angeli siano coinvolti, soprattutto in atti pensati per colpire qualcuno in modo negativo; più facile pensare che intervengano a proteggere e difendere.
Cosa causa una maledizione
Molte persone che si rivolgono a operatori del settore, in effetti, chiedono una protezione ad esperti https://www.espertimagianera.com/ o di essere liberati da una maledizione. A volte sono a conoscenza del fatto che qualcuno abbia pronunciato tale rito verso di loro; altre volte lo sospettano, a causa di eventi sfortunati o malesseri che li perseguitano. Più raramente si chiede consiglio per sapere come scagliare una maledizione, anche perché non è un atto senza conseguenze anche per chi lo compie.
Bisogna tenere conto dell’effetto boomerang che di solito hanno le maledizioni, fatto che dovrebbe far desistere dal pronunciarle, dato che potrebbero ripercuotersi su chi le invia. Chi impreca inoltre si mette a rischio di ricevere a sua volta le imprecazioni altrui, perché sembra entri nel vortice di veemenza malefica, su una frequenza energetica di malvagità che funziona come una calamita.
Rimedi contro le maledizioni
Chi ha percezione di essere oggetto di una maledizione può effettuare un rituale che lo esorcizzi. Sembra infatti che ripetere ad alta la voce la formula “Acqua e sale” e poi sputare per tre volte in aria, allontani le forze maligne. Gli operatori esperti invece possono effettuare dei rituali chiamati di contro-maledizione: preghiere particolari da esprimere quando il Cielo è aperto perché vengano udite, raccolte ed esaudite con una grazia.
C’è anche un atteggiamento semplice e immediato che può aiutare: benedire il prossimo, benedire il nemico, benedire sempre. Avere parole a atteggiamenti di accoglienza che producano frequenze benefiche con riflessi positivi sulla vita altrui e sulla propria. La preghiera è una forma di rituale, usata da sempre perché potentissima. Come augurare il male smuove certe energie che possono tornare indietro, anche augurando il bene si ottiene la stessa cosa.