Se le energie rinnovabili diventeranno il nuovo El Dorado non è ancora dato saperlo, ma molti ne sono sicuri: il settore green rappresenta il futuro degli investimenti. E l’accelerata è arrivata proprio dal Green Deal che vincola i Paesi europei a ridurre le emissioni di CO2 entro il 2030 al 55% e che porterà alla neutralità climatica fra trent’anni. In più dal 2018 si è deciso di portare al 32% il consumo lordo delle energie rinnovabili. Motivo per cui ci sono tanti motivi per impegnarsi in investimenti nella green economy.
Ma è tutto così semplice? Non proprio.
Cosa sapere prima di investire
Investire in questo settore non è easy. Motivo per cui molti preferiscono affidarsi ancora al caro vecchio settore finanziario con fondi tipo questo INVESCO PAN EUROPEAN HIGH INCOME FUND "A" DIST.TRIMESTRALE di INVESCO MANAGEMENT S.A., codice ISIN LU0243957312.
Prima cosa che occorre sono le conoscenze, anche quelle geofisiche. Sapere come si produce un certo tipo di energia, i processi e avere le idee chiare sulle compagnie o aziende verso cui si punta.
Secondo passo scegliere quelle che meno dipendono da incentivi statali o agevolazioni fiscali, perché in caso di revoche governative ci possono essere molti rischi. Consigliabile preferire quelle con “azioni Moat” (protette contro la concorrenza) e quelle orientate fortemente alla ricerca e sviluppo.
Infine scegliere le azioni di aziende player del settore come Tesla, First Solar’s, Jnko Solar, Siemens ecc…
Come si investe nelle rinnovabili?
Quali strumenti finanziari servono nel settore green? Tre sono le possibilità ora come ora:
- azioni di titoli
- CFD di azioni
- ETF
Le prime comportano il diritto di dividendo, voto all’assemblea generale e quota di liquidazione. Come vantaggi abbiamo che le azioni e il possesso sono reali; non c’è rischio di leva finanziaria; non ci sono costi di commissioni swap; il mercato è più stabile. Di contro non è possibile fare trading in differenti mercati, non ci sono disponibilità di canoni e commissioni, né possibilità di posizioni corte e nemmeno poter sfruttare la leva finanziaria.
I CFD sono un prodotto finanziario ad alto rischio e meno regolamentato, ma consentono di beneficiare di mercati in rialzo e in ribasso, far uso della leva, guadagni a breve termine e accesso ai mercati globali. Gli Exchange Traded Fund funzionano grazie a un intermediario finanziario che controlla le vendite e gli acquisti di un insieme di titoli (legati alle società green).
I vantaggi sono costi inferiori, un portafoglio differenziato e poca tassazione. Anche se la liquidità è minore diverso ad altri prodotti e non si conoscono benissimo le attività del fondo.
Rischio basso, medio e alto
Il rischio basso di solito è con gli investimenti nel fotovoltaico, che è il settore più redditizio. In questo caso parliamo di partecipazione in start-up crowdfounding e in bond energetici. Nel rischio medio inseriamo gli ETF. Possiamo avere TAN che è sicuro e in crescita, PBW che è meno sicuro, ma sale vertiginosamente e il LIT destinato a decollare. L’investimento a rischio alto implica guadagni a lungo termine e acquisto di singole azioni, con però alto guadagno potenziale.