Ventilatori industriali: un mondo in continuo cambiamento

Il mondo dei ventilatori industriali (segui i consigli di Ventilazione sicura), se ancora così vogliono essere chiamati, è sicuramente cambiato. Guardando a foto di poco più di 20 anni fa, i ventilatori presenti in acciaierie e altri ambienti a rischio erano delle turbine giganti, massicce e piene di componenti.
Oggi i “ventilatori industriali” sono la metà dei loro antenati, ma allo stesso tempo non hanno certamente le stesse caratteristiche di durabilità e qualità. La manutenzione è diventata d’obbligo, così come il rischio d’incappare nel solito “risparmio eccessivo” su componenti o modalità di costruzione.
Come scegliere quindi un buon ventilatore industriale? Come capire se si è fatto un affare o no?

I ventilatori industriali: un termine abusato
Dal 2008, anno della crisi finanziaria che ha portato al cambio dei mercati, quasi tutti i produttori di ventilatori civili sono improvvisamente diventati esperti di “ventilazione industriale”. Una scelta piuttosto coraggiosa, giustificata dalla crisi di mercato, ma non per questo onesta.
Fino a vent’anni fa, le aziende che si occupavano di ventilatori industriali erano poche e, con i loro prodotti, garantivano una durata degli impianti per almeno 20 anni. Con la compressione dei mercati e l’inserimento di aziende poco serie, interessate soltanto alla competitività dal punto di vista del prezzo, la maggior parte degli impianti di ventilazione ha subito modifiche al peggio: meno componenti, lamiere più sottili, maggiori vibrazioni, motori meno performanti… i problemi sono diventati tanti e, come spesso accade in questi casi, finché non arriva un esperto a valutare la scelta, non si capisce se si è fatto un buon affare o no.

Qualità vs risparmio
La ventilazione, specie in ambienti pericolosi dove vanno aspirate sostanze potenzialmente esplosive e tossiche, è un settore in cui non ci si può permettere il risparmio. Sempre più spesso delle normali ventole per condizionatori da grandi interni vengono vendute come ventilatori industriali, risultando nella necessità di dover intervenire periodicamente, a distanza di qualche mese, nella manutenzione di questa o quella parte, oppure peggio, nella totale fusione del motore o problemi simili.

La ventilazione, in molte industrie, è direttamente collegata alla produzione. Se si fermano i ventilatori, anche la produzione segue lo stesso destino. Sarebbe quindi più utile parlare di “ventole da produzione”, così da distinguerle finalmente da tutte quelle soluzioni apparentemente utili per l’industria, ma che fattualmente fanno spendere soldi, sprecando energia nel processo di aspirazione, o risultando inefficienti a lungo termine, costringendo lo stop della produzione di tanto in tanto.

Un problema non da poco, fare informazione su cosa significa comprare oggi un ventilatore industriale impiega molto tempo.
Volendo riassumere, la maggior parte degli impianti critici, che lavorano con idrogeno o altre sostanze potenzialmente esplosive ad alte concentrazioni, necessita di ventilatori ATEX. Questa particolare tipologia è costruita su misura dai produttori, i quali rilasciano anche un certificato di conformità e garanzia contro l’esplosione e problemi affini.
Le ventole da processo, non solo devono cercare di contrarre l’efficienza nel minor numero di interventi di manutenzione necessari, ma spesso collidono fortemente con budget di clienti inesperti.
Per l’acquirente medio, le specifiche tecniche, le sigle (tante, troppe e complicate) di un ventilatore ATEX perdono di senso, se il costo sale troppo.

Il risparmio su un ventilatore industriale, è presto dimostrato, che può significare investire qualche centinaio di euro in meno sul momento, per poi ritrovarsi un ventilatore che, per ogni ora di funzionamento, consuma il 5 o 10% in più di una soluzione migliore. Nel giro di qualche mese, quindi, il risparmio iniziale svanisce e, negli anni che seguiranno, il costo medio di funzionamento avrà il suo peso, con conseguente dramma del rendersi conto di aver fatto una scelta inadeguata.

Il modo migliore per fare una scelta oculata è quindi di rivolgersi a esperti e consulenti, oppure in alternativa informarsi sul funzionamento approfondito delle ventole da processo (che abbiamo detto, sono un’altra cosa rispetto le millantante soluzioni “industriali”) e decidere di ordinare i pezzi singolarmente dai produttori, compilare da sé gli eventuali documenti di conformità e presa di responsabilità e, dopodiché, incolpare solo sé stessi nel caso di disgrazie, malfunzionamenti o perdite di soldi.