Vaccini: i pro e i contro che muovono l’opinione popolare

Vaccini: i pro e i contro che muovono l

Le vaccinazioni. Dall'ospedale al dibattito politico

Negli ultimi anni i vaccini sono diventati un argomento di interesse comune, di dominio pubblico. Dai corridoi degli ospedali, la discussione in merito alla somministrazione dei vaccini si è dapprima spostata sui banchi della politica, per poi travalicare i confini della burocrazia e approdare nei bar, sui giornali e, ovviamente, online. Chiariamo subito una questione. In passato si sono registrati casi in cui i bambini non vaccinati hanno sviluppato le patologie per le quali non erano stati sottoposti alla somministrazione dei vaccini. Viceversa, alcuni soggetti sono andati incontro a enormi problemi di salute e alla morte per via di allergie o intolleranze ai farmaci somministrati durante le pratiche di vaccinazione. Cerchiamo quindi di comprendere i pro e i contro della pratica in questione, analizzando le ragioni delle famiglie favorevoli alla vaccinazione e le motivazioni delle famiglie contrarie.

Quando l'ultima parola spetta ai genitori: la potestà genitoriale

Partiamo da un semplice presupposto. A decidere per la salute dei propri figli e a rispondere degli eventuali problemi di salute dei più piccoli sono pur sempre i genitori. In questo caso bisogna introdurre il concetto di "potestà genitoriale", anche noto in senso restrittivo (in ottica paterna) come "patria potestà". La potestà genitoriale consiste nell'attribuzione ai genitori di pieni poteri di responsabilità nei confronti dei figli. Tale concezione è facilmente estendibile anche alla vaccinazione: sono pur sempre i genitori i tutori e i responsabili della salute e degli interessi del bambino, vaccini compresi.

Vaccini e altruismo. L'effetto gregge

In linea generale il mondo medico spinge per far vaccinare il più alto numero possibile di bambini. La motivazione che sta dietro a questa logica è molto semplice: la vaccinazione è altamente consigliata, oltre per la prevenzione da eventuali patologie, per garantire il cosiddetto "effetto gregge". L'effetto gregge è una protezione fondamentale per coloro che, a causa di intolleranze, non hanno la possibilità di essere vaccinati. I vaccini consistono infatti in preparati farmacologici artificiali caratterizzati da una specifica composizione chimica. Se la composizione contiene sostanze in grado di provocare intolleranze nel soggetto da vaccinare, questo non potrà essere sottoposto all'immunizzazione. Ciò significa, di conseguenza, che qualora il soggetto contraesse una malattia per la quale non è stato vaccinato, questi potrebbe seriamente rischiare la vita. Ora, si prenda come esempio una comunità di 100 persone: 99 di queste sono state vaccinate per la meningite, mentre una sola persona non ha potuto svolgere le pratiche di immunizzazione a causa di un'intolleranza alla composizione chimica del vaccino. Se il virus fosse in circolazione la persona non vaccinata rischierebbe senza altro un contagio, ma le probabilità che il virus stesso si insinui nella comunità sono decisamente più basse; ciò avviene in virtù del fatto che le 99 persone che vivono attorno all'unica persona non vaccinata non avrebbero possibilità di trasmettere il virus, in quanto protetti da un eventuale contagio. L'effetto gregge consiste dunque in una spontanea protezione del gruppo nei confronti del soggetto più debole, ed è per questo motivo che la medicina spinge per la diffusione costante dell'immunizzazione: è una semplice questione di altruismo e protezione nei confronti di chi, pur volendolo, non ha la possibilità di vaccinarsi.

Il problema della disinformazione

Se la medicina continua a diffondere le proprie informative riguardanti l'importanza di procedere con le vaccinazioni, è anche vero che attorno all'argomento vige non tanto la disinformazione, quanto la malainformazione. I social (e non solo) hanno contribuito a diffondere notizie (alcune vere, altre no, altre incerte) in grado di spostare notevolmente l'opinione pubblica, creando al contempo molta confusione. L'incertezza sulla reale necessità dei vaccini ha portato molte famiglie ad optare per la non vaccinazione dei propri figli. A tutto ciò si sono aggiunti gli enormi interessi economici che si celano dietro le operazione di immunizzazione del popolo: ciò ha comportato una presa di posizione, da parte delle famiglie, coincidente in una sorta di "protesta" nei confronti del sistema sanitario, accusato di mantenere un atteggiamento eccessivamente "imprenditoriale" in merito alla pratica dei vaccini. In base a quanto esposto sinora, è chiaro che quello dell'immunizzazione è un discorso ampio e articolato, il quale necessita ulteriori approfondimenti da parte delle famiglie indecise sull'eventuale vaccinazione dei propri bambini.