Anticipazioni sulla nuova legge Bilancio 2018, la Quota 100 e discussioni in merito al ricalcolo degli assegni d’oro: principio retributivo e contributivo.

Anticipazioni sulla nuova legge Bilancio 2018, la Quota 100 e discussioni in merito al ricalcolo degli assegni d

La legge Bilancio 2018, relativamente alle parti che attengono alla struttura della previdenza italiana, con la rivalutazione e modifica delle prescrizioni che interessano il contributo di solidarietà ed altri temi relativamente al discorso pensionistico, intende modificare le procedure e le metodologie che regolano pensioni minime, pensioni d'oro, mettere mano alle categorie che interessano esodati, lavoratori precoci e altre categorie collegate ad attività lavorative considerate usuranti.

Sostanzialmente le modifiche che la legge Bilancio 2018 propone in merito al tema pensionistico sono le seguenti:

-viene stabilito il blocco dell'aumento dell'età pensionabile per lavoratori che ricoprono ruoli in 15 tipologie di mansioni, riconosciute usuranti.

-viene stabilito inequivocabilmente nella data del primo giorno del mese, il pagamento degli oneri pensionistici da parte dell'ente di riferimento.

-L'Ape social viene applicato alle 15 tipologie di lavoro usurante;

-viene stabilito uno sgravio sulla contribuzione relativamente alla categoria della donna lavoratrice che può aumentare a seconda della prole; per ogni figlio fino a due anni. Inoltre, viene consentito anche a queste ultime l'ingresso tra le categorie aventi diritto dell'Ape Social, anche in caso di scadenza del contratto.

Inoltre, è del 2 febbraio 2018 il decreto in base al quale i lavoratori appartenenti alle 15 categorie di lavori usuranti, possono avere uno sconto sull'età pensionabile di cinque mesi.

Una caratteristica particolare, una delle novità di questa riforma, sarà rappresentata dalla Quota 100: che cos'è? Se si somma l'età del contributore e i suoi anni di contributo previdenziale e il risultato è pari a 100, quest'ultimo può andare in pensione. Questo è l'unico requisito per fruire del nuovo QUOTA 100.

Particolare attenzione viene data dalla riforma delle pensioni d'oro ma anche a tutte le altre tipologie.

Secondo alcuni politici italiani, l'obbiettivo da conseguire dovrebbe essere quello di effettuare una radicale rielaborazione di tutte le pensioni, non solo quelle d'oro, secondo il nuovo metodo retributivo e non contributivo, com'è stato fin ora. La risposta dei tecnici in merito all'argomento ha messo in luce il fatto che la messa in discussione di tutte le pensioni e il conseguente ricalcolo significherebbe certamente ridurre l'assegno di quindici milioni di pensionati, rei solo di percepire una pensione elaborata con il principio retributivo: insomma, non si metterebbero più in discussione solo i ricchi ma anche gli operai. L'applicazione della metodologia del ricalcolo al posto del principio contributivo secondo molti sarà l'inizio di una strada molto pericolosa poichè per chi arriva a percepire una pensione di 1200 euro al mese, con il metodo del retributivo, arriverebbe a prendere molto di meno. Ciò determinerebbe sicuramente l'ingresso di ulteriori altre categorie nella soglia di povertà. Alcuni altri tecnici sostengono che il risultato della modifica del criterio di calcolo pensionistico, a livello complessivo, otterrebbe che sulle pensioni medio basse vi sarebbe un taglio di 200 euro mentre per le pensioni, cosiddette, d'oro, si avrebbe un incremento di 800 euro. Insomma, secondo questi tecnici, la modifica del metodo di calcolo delle pensioni determinerebbe non solo un impoverimento delle persone che percepiscono un assegno pensionistico medio basso ma addirittura vi sarebbe una redistribuzione economica al contrario.