Per rafforzare il sistema di assistenza e garantire a tutti l’accesso alle cure, anche nei territori isolati, nonché in situazioni di cronicità, si pensa sempre più spesso di ricorrere all’utilizzo della tecnologia e questo, in medicina, significa ricorrere alla telemedicina.
Questo è vero non solo nei momenti di emergenza come questo, ma in generale per il mondo della sanità, anche perché i dati non sono incoraggianti. Secondo l’Istituto Superiore della Sanità, infatti, gli italiani rinunciano alle cure pur di non fare le file.
In questo articolo parleremo di:
- Cosa significa telemedicina?
- A cosa serve la telemedicina
- Quando nasce la telemedicina?
- Telemedicina pro e contro
- Normativa telemedicina
- Quali sono le prospettive future della telemedicina
- Telemedicina e Coronavirus
- Gestione digitale del medico
- Come fare telemedicina
Cosa significa telemedicina?
La telemedicina include tutti quei servizi sanitari che utilizzano le nuove tecnologie di informazione e comunicazione. La definizione di telemedicina secondo il ministero della salute è “Per Telemedicina si intende una modalità di erogazione di servizi di assistenza sanitaria, tramite il ricorso a tecnologie innovative, in particolare alle Information and Communication Technologies (ICT), in situazioni in cui il professionista della salute e il paziente (o due professionisti) non si trovano nella stessa località.”
A cosa serve la telemedicina
La telemedicina può così affiancare ed integrare la prestazione sanitaria classica, tra medico e paziente, senza però sostituirla.
Uno degli obiettivi della telemedicina è la prevenzione “secondaria”, ad esempio per i soggetti a rischio diabete che sono tenute al monitoraggio costante, in questo caso dell’indice glicemico.
Inoltre la telemedicina può essere impiegata per la diagnosi, come mezzo ausiliare e non esclusivo, per quanto riguarda la cura, invece, può includere dei servizi di valutazione della terapia e dell’andamento della prognosi.
Ulteriori finalità della telemedicina possono riguardare servizi destinati alla riabilitazione, al monitoraggio e alla terapia farmacologica. Nelle stesse farmacie le applicazione della telemedicina possono riguardare un’ampia gamma di servizi come ad esempio il monitoraggio della pressione.
Quando nasce la telemedicina?
La nascita della telemedicina è più remota di quanto si possa pensare, un primo esempio di consulto a distanza, tramite telefono, si ebbe nel 1906 grazie a Einthoven, inventore dell’elettrocardiografo. Successivamente la telemedicina fu applicata negli Stati Uniti negli anni ’60 per valutare i parametri vitali degli astronauti in missione nello spazio.
Nel 1993, sempre negli USA, fu fondata l’American Telemedicine Association per la ricerca e l’applicazione della telemedicina.
Le prime applicazioni di telemedicina in Italia riguardavano gli elettrocardiogrammi a distanza, negli anni Settanta, mentre negli anni ’90 si estero ad ulteriori progetti come videoconsulti di radiologia e cardiologia.
Telemedicina pro e contro
Le prospettive offerte dalla telemedicina sono quelle di aumentare la fruibilità dell’assistenza in ambito sanitario anche in aree remote o poco collegate o anche nelle carceri. Inoltre, la telemedicina punta a migliorare la qualità delle cure mediche e la loro continuità, creando un punto di incontro tra medico e paziente, senza necessità di vedersi di persona.
Una delle principali opportunità offerta è quella di seguire i pazienti con patologie croniche o con necessità di monitoraggio.
Oltretutto la telemedicina può essere un’opportunità che garantistica la riduzione dei tempi di attesa, che come vedevamo all’inizio è un grosso problema della sanità italiana; che permetta un accesso più rapido e in tempo reale alle informazioni, e che migliori sensibilmente l’organizzazione delle procedure sanitarie.
L’applicazione della telemedicina può avere un impatto positivo sui costi, aiutando a ridurre la spesa sanitaria. L’unico fattore a sfavore della telemedicina è che questa non può sostituire completamente la prestazione sanitaria.
Normativa telemedicina
Per quanto riguarda la normativa, la telemedicina, come settore della medicina stessa deve rispondere agli obblighi vigenti, inoltre di particolare riguardo è la questione della privacy. La telemedicina prevede infatti un trasferimento di dati personali tra paziente e medico che deve essere tutelato in maniera da garantire la confidenzialità dei dati, e rispettare la normativa in merito al trattamento dei dati personali.
Quali sono le prospettive future della telemedicina
Il futuro della medicina vedrà l’adozione di dispositivi tecnologici, ad esempio basati su Arduino, utili alla misurazione di parametri importanti come la pressione, la temperatura o la frequenza cardiaca. Uno scenario prevedibile è la realizzazione di applicazioni che permetteranno ai pazienti di comunicare questi dati di monitoraggio al proprio medico attraverso il proprio smartphone o smartwatch. Ulteriori sviluppi sono quelli che possono migliorare le condizioni dei malati cronici, un’applicazione potrebbe aiutare a ricordarin e di prendere i medicinali oppure aiutare a mantenere un’alimentazione e uno stile di vita che riduca l’ipertensione.
Telemedicina e Coronavirus
Nello stato attuale di emergenza da Coronavirus, la telemedicina può essere un valido aiuto per ridurre i contatti e di conseguenza il rischio di contagio. Vediamo alcuni dei servizi che sono stati attivati per fronteggiare l’emergenza. Nella regione Lazio è stata lanciata un’applicazione per consentire un contatto diretto tra i pazienti in isolamento e i medici, “Lazio Doctor Covid”.
Per quanto riguarda l’ambito dentistico è stata avviata un’applicazione, DoctOral, che può essere usata dagli odontoiatri per un consulto per la valutazione dei casi urgenti. DaVinci Salute è un altro servizio di teleconsulto che riguarda gli specialisti come dermatologi, psicologi, pediatri e ginecologi.
Gestione digitale del medico
I sistemi sanitari si stanno adoperando per ricorrere alla digitalizzazione e alla “dematerializzazione” della documentazione, questo avviene attraverso i nuovi sistemi di “cartelle cliniche elettroniche” e “fascicolo sanitario elettronico”, inoltre i medici ricorrono sempre più spesso a degli specifici software di gestione per le cartelle cliniche e i dati dei propri pazienti.
Come fare telemedicina
Per garantire il corretto utilizzo della telemedicina in Italia, è necessario che questa venga opportunamente integrata nel “Servizio Sanitario Nazionale”, è indispensabile quindi che le strutture ricevano un accreditamento per questa tipologia di servizi. Anche per quanto riguarda l’applicazione della telemedicina in “regime privatistico” è necessario che le strutture ricevano l’autorizzazione per i servizi erogati. Inoltre, affinché la telemedicina sia applicata correttamente è necessaria la formazione sia dei pazienti, spesso non avvezzi alle tecnologie, soprattutto per via dell’età, e degli operatori sanitari.