La telemedicina in Italia ha compiuto passi da gigante negli ultimi due anni. Grazie ad essa le persone hanno potuto vivere senza problemi di sorta le limitazioni della pandemia restando comodamente in casa e senza perdere il supporto e l’assistenza del proprio medico. Oggi ne parleremo prendendo spunto dal blog di gipo.it sul quale abbiamo trovato un interessante approfondimento sulla telemedicina in Italia e su come questa sia attualmente regolamentata.
Cosa è la telemedicina?
La telemedicina ha dato il via alle ricette dematerializzate, ai consulti online e a sviluppi considerevoli che con la pandemia si sono moltiplicati. La telemedicina è l’incontro della medicina generale tradizionale con il digitale. Si tratta dell’insieme di tecnologie e metodi che garantiscono ai cittadini le cure di cui hanno bisogno anche quando sono in condizione di non poter essere raggiunti di persona.
Tra le indicazioni nazionali per le prestazioni di telemedicina approvate dalla Conferenza Stato Regioni sono state chiarite le linee di indirizzo già discusse nel 2014. La telemedicina garantisce servizi sanitari senza che il paziente o l’assistito debbano recarsi presso le strutture sanitarie e, quindi, rendendo le cure accessibili attraverso lo scambio sicuro di immagini, documenti e video-chiamate.
Quali vantaggi comporta?
Grazie alla telemedicina stiamo assistendo all’abbattimento delle barriere geografiche e temporali e alla distribuzione più efficiente ed omogenea dell’offerta sanitaria sul territorio in termini di equità ed accesso. Abbiamo visto il miglioramento della qualità dell’assistenza sanitaria, la velocizzazione dell’interazione tra medici e pazienti e un considerevole contenimento delle spese sanitarie a carico dello stato.
Con la telemedicina è stato possibile prestare assistenza ai malati cronici direttamente presso le loro abitazioni, snellire le procedure burocratiche e trasmettere in modo sicuro esami e dati dei pazienti senza interruzioni di servizio. Sono state altresì ridotte le liste di attesa e gli affollamenti presso le strutture dove le persone attendono in coda.
Come viene già utilizzata?
In generale la telemedicina ha concesso un grande miglioramento dell’erogazione di gran parte dei servizi sanitari attraverso la collaborazione tra i professionisti, i consulti da remoto, la possibilità di inviare e ricevere documenti, diagnosi, referti e ricette e quella di poter monitorare i parametri vitali di malati assistiti.
Tra gli esempi più interessanti c’è il Fascicolo Sanitario Elettronico così come la possibilità di prenotare visite e prestazioni online presso le strutture pubbliche e private. Il tutto avviene tramite siti web e app facili da utilizzare che rendono immediata la risposta al bisogno del paziente e che aprono il via allo smaltimento delle tradizionali code di attesa a cui eravamo abituati con le gestioni tradizionali.
La normativa sulla telemedicina
Va chiarito che al momento non esistono norme generali per la disciplina della telemedicina. Ci sono solamente le linee guida rese note dal Ministero della Salute che inquadrano tale possibilità definendone le finalità e gli ambiti. Per esempio la telemedicina è considerata lo strumento principe per gestire casi di cronicità, assistenza, gestione delle urgenze e riorganizzazione di diagnostica e teleconsulto.
Per approfondire puoi consultare i documenti dell’Istituzione Osservatorio Nazionale che ha mappato e uniformato le reti di telemedicina italiana e ha diffuso e condiviso le buone pratiche e i modelli di riferimento.
Sul sito del Ministero della Salute trovi le linee guida dal 2014 ad oggi mentre per il nostro Paese il termine e l’utilizzo della telemedicina è entrato a far parte in modo ufficiale del Sistema Sanitario Nazionale a partire dal Dicembre 2020.